Il processo di smaltimento delle cisterne interrate non più utilizzate prevede diverse fasi ben definite per garantire la sicurezza e il rispetto delle normative ambientali.
- Bonifica manuale all’interno – Inizialmente, la cisterna viene bonificata manualmente al suo interno. Questo passaggio implica la rimozione di eventuali residui e la pulizia accurata per assicurare che non rimangano materiali pericolosi.
- Rimozione cisterna – Una volta completata la bonifica, la cisterna viene rimossa dal terreno. Questo processo richiede l’utilizzo di attrezzature adeguate per estrarre la cisterna senza causare ulteriori contaminazioni.
- Smaltimento cisterna come rifiuto metallico – Dopo la rimozione, la cisterna viene classificata come rifiuto metallico e smaltita secondo le normative vigenti. Questo comporta il riciclo dei materiali metallici o il loro smaltimento in appositi impianti.
- Esame di laboratorio dei campioni di terreno – Successivamente, vengono prelevati campioni di terreno intorno all’area dove era situata la cisterna. Questi campioni sono esaminati in laboratorio per verificare l’assenza di residui tossici, come gli idrocarburi.
- Lavaggio e pulizia del terreno – Nel caso in cui l’esame di laboratorio rilevi uno sversamento di idrocarburi o altri contaminanti, il terreno interessato viene lavato e pulito in ambienti appositi. Questa operazione è fondamentale per rimuovere qualsiasi traccia di inquinamento e ripristinare la qualità del suolo.
Questo processo garantisce che la rimozione delle cisterne interrate sia effettuata in modo sicuro e nel rispetto delle normative ambientali, prevenendo potenziali rischi per l’ambiente e la salute pubblica.